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La musica nella civiltà RomanaA differenza degli antichi Greci,i Romani non attribuivano grande importanza all’arte dei suoni:dalle fonti letterarie sappiamo che la musica era presente nelle cerimonie pubbliche e private ma i suonatori e i cantori non godevano di alta considerazione e appartenevano ai ceti sociali più bassi. Soprattutto in epoca repubblicana, la musica era considerata utile ma, allo stesso tempo, pericolosa perché poteva rendere fiacchi e deboli gli animi. Non veniva utilizzata quindi per rilassare o per alleviare le fatiche del vivere quotidiano: al contrario serviva ad incitare, a dare energia, a stimolare lo svolgimento di attività. Per questo motivo i Romani preferivano gli strumenti a fiato, dal suono più potente e deciso rispetto a quelli a corda. Per quanto riguarda gli strumenti musicali conosciamo tra gli altri: la tibia, simile all’aulòs, ad ancia doppia; il lituus, l’antico progenitore della tromba; la bùccina, lunga più di tre metri ed usata in ambito militare; l’hydraulis, organo ad aria e ad acqua, lo scabellum, una specie di tamburo percosso con i piedi. Dalle fonti sappiamo che melodia,ritmo e armonia derivavano prevalentemente dai modelli della cultura Greca. |
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Album
fotografico: Roma antica
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Ultimo aggiornamento: 12-12-08