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La colonia latina di Fregellae fu fondata dai Romani sulla riva sinistra
del fiume Liri nel 328 a.C., con lo stesso nome di un centro abitato Volsco,
distrutto qualche anno prima dai Sanniti.
Fregellae, situata nel fondovalle, acquistò sempre maggiore importanza e ciò è dimostrato da molti episodi citati nelle fonti storiche. Il fenomeno sociale importantissimo per la città è rappresentato dal gran numero di immigrati provenienti dalle regioni circostanti, richiamati da una ricca situazione economica della città. Tale flusso migratorio, in alcuni casi presentò le caratteristiche di un vero e proprio esodo: secondo Livio nel solo anno 177 a.C. ben quattromila famiglie di Sanniti e di Peligni si erano trasferite a Fregellae La città fu distrutta e l’area urbana, sottoposta alla pratica religiosa della devotio, fu quasi completamente abbandonata; da allora non ebbe più continuità di vita. I cittadini di Fregellae furono deportati a Roma, dove furono condannati a morte . Dopo la distruzione di Fregellae, ai superstiti di razza filo-romana fu concesso di ricostruire la città, ma non più sullo stesso sito, a causa dell’interdizione derivata dalla pratica della devotio, né fu possibile imporle lo stesso nome. La città di Fregellae Fu ricostruita nel 124 a.C. poco più a sud, in un’ansa del fiume Liri nel territorio dell’attuale comune di San Giovanni Incarico in località “La Civita”. Scavi recenti e prospezioni aeree hanno messo in evidenza il reticolo viario regolare della nuova Fabrateria; la città non sembra comunque occupare una superficie molto estesa. L' anfiteatro di Fregellae era provvisto di due entrate poste lungo l’asse maggiore e presentava gradinate in legno. Nell’ambito del centro storico di questa città, è visibile una gran quantità di materiale archeologico proveniente dalla vicina Fregellae; questo conferma la testimonianza di viaggiatori ottocenteschi, i quali descrivono l' uso che gli abitanti di Ceprano facevano delle pietre squadrate che si procuravano direttamente dai resti dell’antica città. Si ha notizia dell’esistenza del ponte romano di Ceprano, che era situato poco più a valle dell’attuale, da un’epigrafe del tempo di Antonino Pio che ne documentava alcuni lavori di restauro.
Nell'ambito del progetto extracurriculare "la domus fregellana" gli alunni delle classi terze (a.S. 2007-2008) hanno realizzato alcuni dipinti su tavola prendendo spunti da affreschi di epoca pompeiana e di mosaici riproducenti pavimenti di domus fregellana. Alcuni dei nostri lavori originali su tela:
Abbiamo riprodotto alcuni mosaici romani
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Album
fotografico: Roma antica
Sfogliate questo album fotografico in cui trovate le nostre fotografie scattate a Roma |
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Ultimo aggiornamento: 12-12-08