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La danza a RomaI Romani assimilarono la danza dai Greci. Quella danza aveva caratteristiche gioiose. Scipione Emiliano(protettore delle lettere e delle arti), nel secondo secolo, proibì i corsi di danza. Nonostante i numerosi provvedimenti, quest' arte si propagò e sotto l'impero cessarono i pregiudizi e gli stessi imperatori si vantavano di essere dei bravi dilettanti. Nerone addirittura diceva di essere un vero e proprio professionista. Anche i nobili avevano una piccola orchestra che gli seguiva sempre. Durante le feste, delle danzatrici (africane o esotiche)facevano tutto a ritmo di musica. Alcuni artisti facevano numeri sensazionali e per questo avevano un posto nell'alta società. La ricerca della danza e dell'inedito non fece mai escludere la danza e il canto dall'istruzione generale; ebbero un posto sempre meno importante ma il canto corale conservò il suo prestigio. Gli strumenti principali erano la lira e la tibia. Al tempo di Augusto fu sostituita la tibia con la tuba. Dalla lira nascono la cetra e l'organo. La musica romana e dovuta morire perché le bellezze che la caratterizzavano non avevano posto nel gigantismo, è per questo motivo che alcuni padri nel IV e V secolo giunsero a condannare radicalmente l'impiego del canto e degli strumenti del culto. Sant'Ambrogio creò una musica che porta il suo nome e si ispira in parte alla musica profana del suo tempo.
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Album
fotografico: Roma antica
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Ultimo aggiornamento: 12-12-08