Una teoria degli ipertesti?

 

 

 

Gli ipertesti sono dei software (si tenga in consideraizione che gli ipertesti HTML sono un insieme di file-dati, non veri e propri programmi) che hanno la particolarità di essere strutturati (possiedono una struttura intrinseca pianificata dall'autore) e che contengono "oggetti" diversi: come TESTI, MUSICA, DISEGNI, ANIMAZIONI, FOTOGRAFIE, FILMATI... ai quali si arriva mediante delle aree attive.

Il fruitore dell'ipertesto può "navigare" in esso seguendo varie strade (in funzione dei propri bisogni cognitivi, della propria curiosità e... della bravura del team che ha realizzato l'ipertesto (un prodotto scadente o poco interessante fa trovare immediatamente al fruitore la "via per uscire dal programma" (in genere una porticina aperta).

La strumentazione (hardware e software) per realizzare l'ipertesto è relativamente alla portata di tutti (basta un PC di buona qualità e con le giuste periferiche di acquisizione come lo scanner, il microfono, la scheda di acquisizione video...) ma molto più specialistiche sono le competenze necessarie per progettare le varie sezioni dell'ipertesto (penso in particolare alla grafica e alla parte video) e al montaggio software dei vari file (un ipertesto è un insieme strutturato di file).

Un solo autore non è sufficiente, occorre un team assortito e specializzato.

L'ipertesto, come un film o un'opera teatrale: è un'opera di gruppo.

L'ipertesto nasce da una libera e non conclusa associazione di idee: il lettore dell'opera ipertestuale non è vincolato dalla sequenzialità, in questo consiste la più evidente differenza fra un ipertesto e un libro a stampa o una videocassetta!

L'associazione di idee nasce principalmente nella testa dell'AUTORE che necessariamente dovrà prevedere una serie di possibili percorsi cognitivi nei quali coinvolgere il lettore (in gergo Internet si parla di "navigazione"). In un ipertesto i legami associativi sono importantissimi e rispecchiano, in senso lato, le associazioni presenti nella mente umana; un ipertesto, in ogni caso, non dovrà contenere solo associazioni associative (analogiche), ma potrà contenerne di tutti i tipi (tutte quelle che ci vengono in mente).

Ad esempio il collegamento per opposizione appare stimolante per il lettore, i legami generale/particolare, fine/mezzo amplificano l'interesse del discorso.

Nella fruizione dell'ipertesto non è fondamentale il punto di partenza (anche se ogni testo ipermediale presenta una schermata iniziale con almeno due percorsi alternativi.

Un ipertesto permette di associare COSE ad INFORMAZIONI, cioè le pone in corrispondenza. In questo contesto un ipertesto risulta essere un insieme di informazioni collegate ed attivate mediante aree attive sullo schermo del computer.

Piu' riduttivamente un ipertesto potrebbe essere solo un database (programma che contiene dati strutturati) con determinati criteri di ricerca (si pensi ad una intera enciclopedia "multimediale" contenuta in un CD-ROM).

Appare, quindi, difficoltosa una definizione univoca di ipertesto.

Un ipertesto non appare come un testo conchiuso in sé; è un testo aperto ed aggiornabile mediante contributi nuovi degli autori, una nuova programmazione, nuovi materiali reperiti...

L'ipertesto non ha i limiti del supporto cartaceo mentre le varie opere letterarie sono aperte solo a livello di interpretazione.