Di Marco Farina
Da piccolo papà mi ha insegnato ad utilizzare una macchina biottica completamente meccanica: la Lubitel 2 che ancora custodisco gelosamente; contemporaneamente utilizzavo anche altre macchinette alquanto strane come la Voitglander a soffietto con mirino a pozzetto piccolissimo e una 35 mm con obiettivi sostituibili molto simile alla Leica (che mi hanno rubato)!
Il rullino della Lubitel 2 aveva la capacita’ di 12 scatti e spesso ci volevano dei mesi per terminarlo (oggi con la reflex digitale in modalita’ raffica ne scatto oltre 15 in 2 secondi!).
Dopo aver acquistato altre fotocamere di vario tipo non reflex, andando a Roma all’università, metto i soldi da parte per acquistare a 170.000 Lire una reflex completamente manuale, la Practica MTL5 con obiettivo 50mm 1.8 a vite 42×1.
La rivendetti dopo qualche anno e papà mi regalò una fotocamera migliore: un modello molto in voga in quel periodo: l’Olympus OM10 con dotazione di vari obiettivi (mi sembra che solo la macchinetta costasse 540.000 Lire).
Anche questa la conservo gelosamente, fu un regalo meraviglioso!
http://www.olympus-global.com/en/corc/history/camera/popup/om2_om10.html
Il mio padrino di Cresima era un fotoamatore evolutissimo e mi fece moltissime ore di lezione di tecnica fotografica facendomi anche acquistare libri fotografici ed altre attrezzature.
Poi avevo Zio Ermes mi prestava tutto il necessario per girare super 8 e sperimentare il fantastico mondo della cinematografia e, quando uscirono le prime telecamere, sempre Zio Ermes, acquistò una telecamera con tubo di ripresa vidicon abbinata ad un Philips VIDEO 2000…
…quando andavo a scuola, in terza media, nell’ora di tecnologia, studiavo fotografia con il mio insegnante, anch’egli appassionato di fotografia.
Poi arrivò il digitale e comperai questa fotocamera che aveva un sensore di 2MPX e sembrava ottima… prima di questa fotocamera io avevo una CASIO che generava una immagine digitale di 320×280 Pixel.
questa=>
Finalmente si poteva premere il tasto DELETE!
Per quanto concerne la mancanza del tasto “Delete” nelle vecchie fotocamere a pellicola, proprio la Polaroid, con la possibilità di vedere subito la foto scattata, era un buon sistema per avere un’idea di come sarebbe venuta l’immagine, specie in studio dove si inserivano dorsi POLAROID sulle Hasselblad e si provava a scattare. Se l’immagine veniva bene, si poteva proseguire nel lavoro senza avere sorprese come accadde ad esempio durante il mio viaggio di nozze: mi ero portato dietro, ovviamente, la mia Olympus OM10 con ottiche fisse complete dal grandangolo al tele ed uno zoom Sigma 35-70 (il mio tuttofare). Scattai una pletora di rullini da 36 pose poi andai dal mio amico fotografo e li consegnai per lo sviluppo. Al ritorno delle foto scoprii che… mi si era inceppata una tendina dell’otturatore!!!!!!! Le foto erano tutte a metà.