Sei SOCIAL o DIS-SOCIAL? – UNA GRANDE NOVITA’ EDITORIALE DI ROBERTO ALBORGHETTI

Inutile negarlo: si passa troppo tempo sui cellulari. L’ha detto a chiare lettere anche
il grande capo di Apple, Tim Cook. Ai rischi maggiori della overdose di web sono
soprattutto esposti i minori, nelle mani dei quali viene affidato un dispositivo elettronico,
a partire dai primi anni di vita, senza nemmeno conoscere “cosa contiene”
quel piccolo oggetto.
Tanti gli allarmi che, sul fenomeno, arrivano dal mondo medico, scientifico e pedagogico.
Ma non occorre poi essere esperti o professionisti di settore per cogliere
le tendenze in atto nella società odierna, vorace consumatrice dei social network,
spesso vittima di condizionamenti mossi e provocati da quello che è ormai diventato
un business colossale.
C’è dunque la necessità di fornire, soprattutto ai più giovani, alcuni elementi di lettura
della realtà, offrendo dati, notizie e informazioni utili per capire se l’web, di
fatto, ci stia rendendo più “dis-social” che “social”.
MISURA IL MODO DI STARE (BENE) NELLA RETE
Ruota appunto attorno a questa domanda-chiave – “Social o dis-social?”- la “guida
per under 14” che vuole invitare ragazze e ragazzi a misurare il modo di stare
(bene) nella Rete. E lo fa in modo originale ed accattivante, a partire dal linguaggio,
che è una sorta di colloquio a tu per tu con ogni singolo lettore.
Roberto Alborghetti – già autore di un testo di grande successo, “Pronto? Sono il
librofonino”, portato in giro per tutta Italia incontrando circa 40 mila studenti – si è
posto la sfida di parlare con semplicità ed in modo anche divertente di temi e problemi
che toccano la vita dei cosiddetti “nativi digitali” o “millennials”. Lo fa in un
libro dal taglio diretto ed immediato. Come è anche la bella copertina, di cui è autrice
Eleonora Moretti, che firma anche la grafica, molto creativa, del testo edito da
Funtasy, le Edizioni del Divertimento.

Il libro si presta anche ad un utilizzo didattico e si rivolge ad una fascia di età che
sta tra la quarta classe della scuola primaria e la classe terza della scuola secondaria
di secondo grado. È ideale anche per i progetti di lettura e i progetti continuità
che coinvolgono le classi della quinta primaria e le prime della secondaria di primo
grado. Il contenuto e la stessa struttura grafica lo suggeriscono anche come strumento
per laboratori ed esperienze di formazione, per alunni, docenti e genitori.
Pagina dopo pagina, Roberto Alborghetti costruisce un’avvincente rotta di navigazione:
porta dentro i fenomeni che, in un paio di decenni, hanno trasformato a livello
mondiale la realtà della rete e dei social network. Ecco dunque che l’attenzione
cade da subito su quanto avviene, in una qualsiasi ora del giorno, sul Pianeta, dove
si contano sempre circa 4 miliardi di utenti mediamente collegati, quasi 200 miliardi
di email già spedite, oltre 4 miliardi e mezzo di video già visualizzati su YouTube.

Stiamo rovinando il WEB?

È l’impressionante “spettacolo” di Internet, che muove il mondo delle idee e della
tecnologia, della comunicazione e delle notizie, ma purtroppo anche di realtà che –
spesso a causa della mancanza di un libretto di istruzioni – stanno compromettendo
le opportunità del mondo della rete. Lo ha del resto riconosciuto lo stesso padre
fondatore del www (world wide web), Tim Berner Lee, citato nella lettera aperta
agli “under 14” con cui si apre il libro: “Scusate se stiamo rovinando l’web”.
Infatti, ciò che passa sotto gli occhi di ragazze e ragazzi, è un mondo di adulti che
sembrano in preda alla tecno-schizofrenia. L’espressione del peggio pare non avere
più limiti. Si posta, si condivide, si commenta solo perché è data e concessa la possibilità
di farlo. Non si verifica e non ci si interroga “se è il caso di”. Nulla a che fare, tutto
questo, con il sacrosanto diritto della libertà di espressione.
Scrive l’autore: “Sì, stiamo rendendo la Rete un luogo insopportabile. E la Rete sta dipingendo, agli occhi dei più giovani, un mondo di adulti che – poco “social”, ma
molto “dis-social” – sembrano aver smarrito la misura del buon senso e il buon senso
della misura. Mentre sullo sfondo si muovono le grandi questioni e i grandi business
dell’web, a cui evidentemente fa gioco tutto questo”.

TEMI SCOTTANTI E SCHEDE-TEST PER LA CLASSE

Dunque, occorre ri-partire dai giovanissimi. Stendere loro la mano e accompagnarli
in un percorso di conoscenza, in modo simpatico e coinvolgente, come suggeriscono
le pagine di questo libro che vuole parlare ed arrivare al cuore dei giovanissimi.
Vogliamo essere “Social o dis-social?”: anche nelle schede-gioco che accompagnano
il libro, sono poste ai ragazzi domande, tante domande, su questo affascinante
mondo della tecnologia, che non vogliamo “anti umano” – come appunto dice il fondatore
di Internet – “ma al servizio dei nostri sogni, della nostra libertà di persone,
del bene comune e del nostro ben-essere”.
Presenti, nel libro, i temi più “caldi” dell’attualità della comunicazione digitale, a partire
proprio dalla questione del tempo che si dedica al consumo della rete, tra chat e
videogiochi. Impressionanti sono i dati delle ultime ricerche e statistiche, che vedono
tantissimi teenager consumare complessivamente, nell’arco di un anno, anche
fino ad un totale medio che si avvicina ai 3 mesi. Quasi un trimestre del proprio
anno di vita soffiato via e disperso nell’etere delle connessioni, tra chiacchiere (è il
significato di chat, non dimentichiamolo), sessioni di videogiochi (che spesso non
sono inni pacifisti), selfie a go-go e assunzione quotidiana di bufale…
Implacabili, per chiarezza e lucidità, anche i temi legati ai limiti di accesso, per i minori,
ai servizi di messaggistica istantanea e agli stessi social network: quanti conoscono
le più recenti normative? Perchè tanti ragazzini sono già in chat, esposti alla
caccia dei groomers e alle famigerate “catene”? Da segnalare, tra i capitoli portanti del libro, quelli sui temi della condivisione delle fotografie (photo sharing), del bullismo
e del cyberbullismo e dell’esigenza, da parte dei genitori, di affiancare i figli
nel percorso di avvicinamento e di scoperta della possibilità della rete.

MA CHE COSA C’E’ DENTRO IL CELL?

Susciteranno non poche reazioni e riflessioni i capitoli che affrontano, sempre con
un linguaggio di grande efficacia e chiarezza, comprensibile ai piccoli (ed anche ai
grandi…) le questioni legate alla “sicurezza” dello smartphone che abbiamo tra le
mani: chi conosce il TAR del proprio dispositivo, ossia la quantità di radiofrequenza
che ci portiamo addosso? Chi è al corrente della composizione dei circuiti interni,
in cui sono presenti micro particelle di coltan? E cosa c’è dietro il coltan, la grande
vergogna mondiale di cui pochi parlano?
E poi non potranno non interessare le tematiche legate al benessere nell’uso della
tecnologia digitale. Si parla di luce blu, delle aggressioni prodotte sul sistema visivo
e dei prossimi scenari che gli stessi medici stanno dipingendo per quanto riguarda
la salute dell’occhio. Non manca il discorso della postura da smombie, di cosa si
scarica sul nostro collo quando siamo chini e curvi sul cellulare e dei disastrosi problemi
già accusati da tanti giovani alla spina dorsale: li definiscono già gli “iGobba”.
Sì, discorsi scomodamente utili, che è sempre più urgente conoscere ed affrontare,
insieme ai più giovani. Anche con piccoli gesti. Come quello davvero sorprendente
suggerito nel primo capitolo (“La prima cosa da fare se vuoi stare al gioco”). Perché
“non è indispensabile avere sempre il cell vicino a te quando devi affrontare gli impegni
di studio, a casa”. E perché la tecnologia “non deve mai essere un peso od un
elemento di disturbo. Ma una bella ed importante opportunità per stare insieme e
imparare cose nuove”. Appunto, per essere “social” e non “dis-social”.

 

GLI AUTORI

ROBERTO ALBORGHETTI
Roberto Alborghetti, giornalista professionista ed autore di saggi e biografie, ha lavorato nel
gruppo Sesaab-L’Eco di Bergamo, dove si è occupato di attività editoriali per la scuola ed i giovani,
ricoprendo anche il ruolo di inviato. È autore di una sessantina tra saggi e biografie. Per
Velar, AGeSC e Mondadori ha pubblicato sei titoli dedicati al magistero di Papa Francesco:
“Francesco” (novembre 2013, Velar), “Quando il giorno era una freccia” (2014), “Nessuno resti
indietro” (2016), “Come chicchi in una spiga di grano” (2016), “La misericordia…all’improvviso”
(2017). Nel 2018 ha pubblicato “A tavola con Papa Francesco”, edito in diverse lingue.
Per I Quindici ha firmato “Pronto? Sono il librofonino” (2017), “Oggi mi faccio un goal!” (2017) e
coordina la parte editoriale de “LamiAgenda”. Per Funtasy, ricordiamo la serie “AlbumOne”per
i più piccoli (“Avventure in mongolfiera”, “Dino Contadino e la mucca Dosolina”). Blogger, autore
di documentari televisivi, ha ricevuto diversi riconoscimenti giornalistici, tra cui l’European
Award for Environmental Reporting (il cosiddetto “Pulitzer europeo” per l’informazione
sull’ambiente, 1992-1993). Ha creato “LaceR/Azioni”, un innovativo progetto-ricerca basato
sull’osservazione della realtà urbana percepita nei cromatismi dei “segni di strada”, con mostre
in Italia ed all’estero.

ELEONORA MORETTI
Eleonora Moretti, romana di nascita e toscana di adozione, si è formata nel campo della grafica,
dell’illustrazione e del cartone animato presso l’Istituto Cinematografico e Televisivo Roberto
Rossellini di Roma. Dopo la laurea in Lettere presso l’Università La Sapienza con un tesi in
Storia dell’Arte Contemporanea, ha applicato le competenze acquisite nel campo della grafica,
dell’illustrazione editoriale e multimediale per Luxe Vide, Rai e Mediaset. Per la collana I colori
del mondo, Città Nuova Editrice, Roma ha realizzato le illustrazioni per numerosi volumi. Ha
realizzato le illustrazioni per “ Pronto? Sono il Librofonino” e “Oggi mi faccio un goal!” (I Quindici)
e per “Rita la Santa delle Api”, “Agostino e il ragno” (Editrice Velar). Per le edizioni Fulmino,
ha realizzato le illustrazioni per il volume Compagni di Zapping. Ha collaborato con Zaffiria,
Centro per l’Educazione ai Mass Media di Rimini.
Dal 2000 risiede e lavora nel Valdarno Fiorentino.