5 Ottobre: AUGURI A TUTTI GLI INSEGNANTI!

5 ottobre, la Giornata mondiale degli insegnanti: occasione per celebrare uno dei mestieri più difficili, come affermava in questo aforisma Sigmund Freud:

“I mestieri più difficili in assoluto sono nell’ordine il genitore, l’insegnante e lo psicologo.”

Questa Giornata commemora la sottoscrizione delle Raccomandazioni dell’UNESCO sullo status di insegnante, il principale riferimento per i diritti e le responsabilità dei docenti su scala mondiale, firmata nel 1966.

 La Giornata mondiale degli insegnanti ha come obiettivo fondamentale quello di suscitare riflessioni sul ruolo dei professionisti della formazione, sulle sfide che affrontano quotidianamente, sulle difficili condizioni di lavoro a cui sono spesso sottoposti.

Con l’adozione dell’Obiettivo 4 di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, “Istruzione di qualità”, gli insegnanti vengono riconosciuti come soggetti chiave per l’attuazione dell’Agenda 2030 sull’educazione di qualità, equa ed inclusiva e su opportunità di apprendimento per tutti, con l’obiettivo di incrementare il livello di alfabetizzazione globale e ridurre l’abbandono scolastico precoce, contribuendo a migliorare la vita delle persone e a raggiungere lo sviluppo sostenibile.

Il Direttore Generale dell’UNESCO Irina Bokova in occasione della Giornata degli insegnanti ha scritto un toccante messaggio nel quale si legge che “Gli insegnanti costituiscono un fondamento essenziale della forza a lungo termine di ogni società – essi forniscono ai bambini, ai giovani e agli adulti le conoscenze e le competenze necessarie per soddisfare le

proprie potenzialità.

Tuttavia, in tutto il mondo, troppi insegnanti non hanno la libertà e il sostegno di cui hanno bisogno per svolgere il proprio lavoro, che è di vitale importanza.

A tutti i livelli di istruzione, la pressione politica e gli interessi commerciali possono porre dei freni alla capacità degli educatori di insegnare in libertà. Gli insegnanti che vivono e che lavorano in paesi e comunità colpiti da conflitti e instabilità affrontano spesso sfide maggiori, tra cui aumento dell’intolleranza, discriminazione e restrizioni sulla ricerca e sull’insegnamento.

L’Obiettivo 4, prevede un mondo in cui ogni ragazza, ragazzo, donna e uomo abbia

accesso a un’istruzione di qualità e alle opportunità di apprendimento lungo tutto l’arco della vita.  

Voglio leggere un piccolo passo dal “Diario di scuola” di Daniel Pennac che fa capire a noi insegnanti molte cose e pone su un piano diverso il nostro punto di vista:

“I nostri studenti che “vanno male” (studenti ritenuti senza avvenire) non vengono mai soli a scuola. In classe entra una cipolla: svariati strati di magone, paura, preoccupazione, rancore, rabbia desideri insoddisfatti, rinunce furibonde accumulati su un substrato di passato disonorevole, di presente minaccioso, di futuro precluso. Guardateli, ecco che arrivano, il corpo in divenire e la famiglia nello zaino. La lezione può cominciare solo dopo che hanno posato il fardello e pelato la cipolla. Difficile spiegarlo, ma spesso basta solo uno sguardo, una frase benevola, la parola di un adulto, fiduciosa, chiara ed equilibrata per dissolvere quei magoni, alleviare quegli animi, collocarli in un presente rigorosamente indicativo. Naturalmente il beneficio sarà provvisorio, la cipolla si ricomporrà all’uscita e forse domani bisognerà ricominciare daccapo. Ma insegnare è proprio questo: ricominciare fino a scomparire come professori. Se non riusciamo a collocare i nostri studenti nell’indicativo presente della nostra lezione, se il nostro sapere e il piacere di servirsene non attecchiscono su quei ragazzini e quelle ragazzine, nel senso botanico del termine, la loro esistenza vacillerà sopra vuoti infiniti.”

Auguri a tutti gli insegnanti!