Prendendo l’uscita L’Aquila ovest…

Foto e testo di Alessandro De Paoli

 

Prendendo l’uscita L’Aquila ovest direzione centro dalla bocca mi esce un bel “quanto è piccola L’Aquila…”

 

Giunti a L’Aquila alle 9.00 come da programma, insieme agli amici Costabile e Francesco incontriamo il signor Maurizio, infermiere tecnico di sala gessi all’ospedale civile San Salvatore di L’Aquila e Aquilano doc.

E’ un fotoamatore. Non ha mai scattato una fotografia alla sua città devastata dal terremoto del 2009.

Le emozioni cominciano subito perchè dopo tre minuti, il tempo di un caffè, Maurizio ci racconta come alle 03.30 del 6 aprile 2009, ora e data in cui l’incubo crolli, manifestatosi gia da diversi mesi attraverso scosse di terremoto rilevanti ma non distruttive, diventa realtà con una violenta scossa di Mw pari a 6 (circa)

Settantamila anime con un incubo in comune: la terra che trema.

Le linee telefoniche si intasano. Maurizio è al telefono con la figlia che è al settimo mese di gravidanza ma cade subito la linea. Il tempo di sentirsi dire: “nonna e nonno…..” e poi il buio.

Nonno e nonna cosa?

Riprende la linea e fortunatamente nonno e nonna sono usciti di casa; sono salvi ma la casa non ha resistito ed è crollata.

Maurizio si dirige all’ospedale, è ortopedico da 20 anni ma deve vedere ancora molto. Decine e decine di nuove fratture diverse lo attendono nelle 20 ore successive al crollo della splendita città di L’Aquila e durante il tragitto che lo porta al suo posto un edificio gli crolla davanti agli occhi in una nube di polvere; i dubbi ti entrano nel cervello mentre la paura ti morde il cuore.

Personalmente sono andato a L’Aquila perchè avevo voglia di scrivere accompagnando il testo con delle fotogeafie ma mi resta difficile continuare.

Questo sopra è uno spaccato di vita di un nostro amico, il resto sia cronaca ed ognuno tragga le proprie conclusioni.

Chiudo dicendovi che L’Aquila non è affatto piccola.

Percorrendola la vivi e io ho avvertito un senso incolmabile di vuoto, come se tutte le cose che mancano ti guardano passare ma quando ti volti non le trovi.

L’Aquila è diventata enorme.

Ringrazio ancora Maurizio, Giuseppe, Costabile e Francesco


 Casa dello studente di L’Aquila

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Nei 2 scatti a seguire la porta di ingresso e una visuale dell’interno della Chiesa di San Francesco di Paola sec. XVIII

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Nella foto seguente della Chiesa di San Filippo il tempo è fermo al 2009…..

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Omaggio ad Onna….”il paese fantasma”

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